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BUFERE DI NEVE NEL NORD DEL GIAPPONE

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Record storico per il Paese del Sol Levante, 129 cm di neve caduti in appena 12 ore!

I versanti nord-occidentali del Giappone sono noti per i loro inverni rigidi e nevosi, nonostante si trovino alla latitudine sotto al 45º parallelo.

L’Isola di Hokkaido, in particolare è l’area più fredda e nevosa dell’intero arcipelago, nel mese di gennaio le temperature medie dell’isola oscillano dai -4 °C delle coste, ai -12 °C delle zone montane più interne e le città di mare sono le più nevose del mondo, con accumuli invidiabili per qualsiasi altra località del pianeta.

Le intense nevicate che stanno interessando il Paese del Sol Levante dall’inizio di febbraio hanno assunto proporzioni straordinarie anche per queste località. Su diverse aree delle prefetture di Niigata e di Hokkaido sono caduti oltre 90 cm di neve in un solo giorno; tra il 3-4 febbraio la città di Obihiro è stata sommersa da 129 cm di neve, battezzando il nuovo record nazionale di neve fresca caduta in 12h ! (il precedente record era di 91 cm, registrato nella Prefettura di Yamagata nel 2022). Le temperature sono scese fino a -12 °C .

Un raffronto di una via di Obihiro che evidenzia la notevole quantità di neve caduta in poche ore.

Quantita così ingenti di neve fresca caduta in poco tempo, hanno messo in difficoltà anche un Paese efficiente ed organizzato come il Giappone. Per fronteggiare l’emergenza è stato dispiegato il più gran numero di mezzi spazzaneve degli ultimi 20 anni ma la situazione è degenerata pesantemente con intere città paralizzate, strade ed autostrade chiuse, collegamenti ferroviari sospesi, numerosi automobilisti bloccati con i loro veicoli dalla neve, persone costrette a muoversi per strada “affondando” con il loro corpo nello spesso manto fino alla vita, circa 370 scuole chiuse su tutta l’isola di Hokkaio e decine di voli cancellati o dirottati.

Immagine satellitare del 4 febbraio con il vortice depressionario presente a nord dell’Isola di Hokkaido e le bande nuvolose sul Mare di Giappone.

• Perchè queste zone sono colpite spesso da eventi del genere?

Il clima freddo e nevoso dell’Isola di Hokkaido deriva dalla sua posizione geografica “chiave”.

L’isola è particolarmente esposta alle gelide masse d’aria che dall’altopiano della Siberia orientale scivolano verso il mare di Ohotsk e il mar del Giappone. Scorrendo al di sopra dei rispettivi bracci di mare, le masse d’aria si riscaldano e si caricano di umidità nei bassi strati, rendendo la colonna instabile.

In maniera rapida prendono forma corpi nuvolosi cumuliformi fiorieri di precipitazioni che raggiungono le coste del Giappone e della Kamcatka con fitti rovesci e temporali nevosi.

Parliamo dello stesso “meccanismo” che avviene intorno ai Grandi Laghi del Nord America (LES “Lake Effect Snow”) o sui nostri mari (ASE “Adriatic Snow Effect” o TSE “Tyrrenian Snow Effect”).

A differenza del Nord America, in Giappone l’effetto viene amplificato dalla presenza dei rilievi a ridosso delle coste e dal conseguente sollevamento orografico delle masse d’aria che raffreddandosi e condensandosi, producono ulteriori precipitazioni sui versanti sopravento (effetto STAU). Rispetto al nostro Appennino invece, le irruzioni fredde avvengono con maggiore frequenza (le masse gelide raggiungono l’arcipelago giapponese seguendo il classico moto occidentale mentre in Italia il loro arrivo avviene mediante un moto retrogrado, meno usuale) e con isoterme molto più basse (vicinanza alla regione siberiana rispetto all’Europa).

La configurazione di questi giorni ha enfatizzato gli aspetti peculiari di questo clima e messo a nudo tutte le sue potenzialità.

Il quadro sinottico che ha causato le intense nevicate sul Nord del Giappone, 4 febbraio: isoterme a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) e la pressione al suolo.

• GALLERIA FOTOGRAFICA

Cumuli di neve sul centro di Obihiro.
Operazioni di rimozione neve in un vicolo di Obihiro.
Una via di Obihiro sepolta dalla neve.
Record di neve caduta in 12 ore dai dati raccolti dal centro meteorologico giapponese JMA.
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