Percorso | |
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Data | 2-5 ottobre 2024 |
Categoria | *** |
Pressione più bassa | 997 hPa |
Area | Corsica, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia. |
Vittime | 21 |
Raffica max | --- |
Storm Cassandra è stata nominata da IHMS - Institute of Hydrometeorology and Seismology (Montenegro) il 2 ottobre 2024. Il sistema depressionario è stato chiamato anche Finny dalla Libera Università di Berlino. |
>>2 ottobre - Sul Mar Ligure si approfondisce la depressione legata ad una saccatura sull'Europa Centrale.
>>3 ottobre - La saccatura entra sul Mediterraneo centro-occidentale scavando un'ampia area depressionaria, il minimo si sposta dall'Alto Tirreno all'Alto Adriatico.
>>4 ottobre - Il vortice si sposta lentamente sulla Penisola Balcanica.
>>5 ottobre - La tempesta va indebolendosi mentre avanza verso le regioni orientali dell'Europa.
Cassandra ha interessato la Corsica, l'Italia centro-settentrionale, la Slovenia e l'area Balcanica.
Il sistema ha causato danni derivati dalle intense precipitazioni ed in parte dalle sostenute raffiche di vento.
La tempesta prende vigore il 2 ottobre con un fronte perturbato che si estende dal Nord della Spagna all'Ungheria, passando per i Pirenei, la Corsica, il Centro-Nord Italia, la Slovenia e la Croazia.
Le cumulate più elevate si registano in Galizia e sulle Asturie (30-60 mm), sull'Appennino Ligure (punte di 140-190 mm nel territorio di Rezzoaglio), in Friuli-Venezia-Giulia, in Slovenia (50 mm zona di Ljubljana) ed in Croazia con punte di 77 mm a Rijeka.
A causa della piena del fiume Isonzo, a Gorizia si contano 20 interventi per allagamenti di case e seminterrati.
Il 3 ottobre il vortice si approfondisce sull'Alto Tirreno creando una circolazione atmosferica più chiusa.
Nella notte il fronte freddo raggiunge la Corsica meridionale e la Sardegna nord-occidentale con una linea temporalesca molto intensa.
Un nubifragio si abbatte sulla città di Sassari (55 mm) causando l'esondazione di Rio Calamasciu e di Rio Gabbaru, diversi allagamenti ed alcuni crolli in un edificio scolastico. Frane e smottamenti interessano anche l'isola francese con cumulate che variano dai 50 ai 100 mm nelle aree meridionali.
Forti precipitazioni interessano le regioni centrali dell'Italia, dalla Toscana alle Marche nell'intera giornata cadono in maniera diffusa dai 70 ai 150 mm, a Ponteginori esonda il torrente Trossa, in Umbria si contano diversi allagamenti, la caduta di alberi e la chiusure di strade secondarie,tra Osimo e Senigallia si contano circa 15 interventi per la rimozione di alberi pericolanti. Cresce il livello dei fiumi anche in Emilia-Romagna ed in Veneto (circa 80 mm a Venezia).
Il fronte occluso interessa invece il Nord-Ovest dell'Italia con precipitazioni anche qui diffuse ma meno abbondanti.
Sul lato prefrontale invece i fenomeni si estendono all'Austria meridionale ed alle coste adriatiche del versante Balcanico, a fine giornata si raggiungono i 96 mm a Pula e 66 mm a Rijeka (Croazia), 63 mm a Podgorica e 109 mm a Niksic (Montenegro).
La notte del 4 ottobre una convergenza di venti sul Basso Adriatico innesca un intenso sistema temporalesco che colpisce le coste croate e le aree interne della Bosnia-Erzegovina.
Inondazioni si abbattono nel Cantone dell'Erzegovina-Narenta.
Le aree più colpite sono quelle di Kiseljak, Fojnica, Kreševo, Konjic e di Jablanica.
Una enorme frana, nel canyon del Narenta, provoca l'interruzione dell'autostrada M17 e della linea ferroviaria Mostar - Sarajevo, entrambe sommerse da fango e detriti.
Letteralmente devastata la cittadina di Donja Jablanica, in 24 h cadono 323 mm di pioggia ma quantitativi elevati vengono registrati anche a Drežnica (231 mm), Konjic (167 mm), Jasenjani (123 mm) e Široki Brijeg (87 mm).
Le enormi quantità d'acqua si riversano rapidamente sul fiume Neretva che in poco tempo, raggiunge i 9 metri a Mostar.
L'evento è il più duro e drammatico della tempesta, provocando ingenti danni e diverse vittime (* bollettino finale nel sommario ad inizio articolo).
Tra il mattino e la sera il sistema trasla sul Canale d'Otranto e sul mar Jonio colpendo in sequenza il Montenegro, l'Albania, la Macedonia del Nord e la parte occidentale della Grecia con intensi nubifragi.
Al passaggio del temporale si contano 184 mm a Valona/Vlore, 69 mm a Durazzo e 63 mm a Tirana (Albania); 75 mm all'aeroporto di Kerkyra (Grecia) e 63 mm a Pozarane (Macedonia del Nord).
Diversi voli vengono cancellati nell'isola di Corfù.
❄️ Mentre la tempesta si sposta verso est, l'arrivo di aria più fredda provoca nevicate sulle Alpi orientali, la neve fresca raggiunge i 73 cm a Kredarica, 57 cm a Kanin, 31 cm a Zelenica e 15 cm a Vogel mentre un lieve strato bianco appare anche nella vallata di Tarvisio.
Ultimi fenomeni interessano la Croazia dove le cumulate delle ultime 24 h raggiungono valori di 249 mm a Gračac, 192 mm a Krk, 123 mm a Gospić, 112 mm a Crni Lug, 101 mm a Delnice e 90 mm a Pula.
Forti raffiche di vento fanno irruzione nella regione di Primorska raggiungendo i 120 - 140 km/h in valle Vipava e circa 70 km/h sulla costa.
In Italia forti venti di Bora soffiano su Trieste causando la caduta di alberi.
La parte occlusa del vortice continua a generare nuclei instabili sulle regioni centrali e quelle nord-orientali, in Emilia-Romagna il cedimento di un argine sul Fiume Lamone provoca nuove inondazioni nel borgo di Traversara di Bagnacavallo, devastato già dalla scorsa tempesta Boris ed evacuato il giorno precedente in via precauzionale.
Altre precipitazioni interessano l'area nord-occidentale della Corsica con ancora frane ed interruzioni di strade.
Il 5 ottobre il centro di Cassandra si trasferisce sulla Romania.
Sul lato orientale è ancora attivo il sistema temporalesco che attraversa la Grecia, la Bulgaria, la Romania e lambisce l'Ucraina.
In Grecia le forti piogge colpiscono soprattutto le regione dell'Etolia-Acarnania (Aitoloakarnania) e dell'Attica.
La vecchia autostrada E951 tra Antirrio e Ioannina viene chiusa per allagamenti nei pressi di Stratos, in quest'area, che comprende anche Agrinio e Kastraki, vengono segnalate le maggiori criticità.
Alberi caduti complicano la viabilità sull'autostrada Atene-Corinto, all'altezza di Aspropyrgos.
Le cumulate più elevate riguardano Corfu (75 mm) e Menidi (70 mm).
Il lato occluso produce altre piogge sull'Italia centrale, in particolare sull'Umbria dove allagamenti e smottamenti interessano le zone tra Perugia e Città di Castello, in località Ponte Pattoli l'acqua raggiunge i 120 cm di altezza bloccando delle persone all'interno delle proprie abitazioni.
Il 6 ottobre il cuore della depressione ha raggiunto l'Ucraina, la residua circolazione ciclonica dispensa le ultime precipitazioni sulla Penisola Balcanica e lungo l'Adriatico ma ormai il sistema è in fase di senescenza.
Carta sinottica del 26 settembre 2024 (mezzanotte). | |
Alberi caduti a Ajdovščina (SLO). | Un albero caduto nel centro di Trieste (ITA) -©VV.FF. |
Persone soccorse tramite gommoni a Sassari (ITA) -©VV.FF. | Un enorme masso caduto sulla D33 nel territorio di Caneri, Corsica (FRA). |
Inondazioni a Modigliana (ITA) per la piena del Torrente Tramazzo. | Le vie di Jablancia (BOS) dopo l'alluvione-lampo. |
La città di Kiseljak (BOS) allagata. | Frana sulla valle del Narenta (BOS). |
Danni sulla linea ferroviaria Mostar-Sarajevo (BOS). | I danni post-alluvione nel borgo di Dorja Jablanica (BOS). |
La moschea ed il borgo di Dorja Jablanica (BOS) dopo l'alluvione. | Allagamenti ad Amelia (ITA) -©VV.FF. |